Pascoli sulle montagne della Valtellina

Il miele della Valtellina: dolcezza di montagna

Il miele della Valtellina: dolcezza di montagna

La storia e i gusti dell’apicoltura in provincia di Sondrio

Il miele della Valtellina è uno dei fiori all’occhiello della produzione della provincia di Sondrio, caratterizzato da una grande varietà di gusti e aromi, un metodo artigianale applicato con passione da realtà medio-piccole e la garanzia di qualità e genuinità di un prodotto che oltre ad essere buono fa bene alla salute.

 

Il miele in Valtellina

L’apicoltura si è diffusa in Valtellina nel corso del diciassettesimo secolo ed è strettamente correlata alla coltivazione del grano saraceno, la cui farina nera tipica di questa zona è la base di piatti famosi in tutta Italia e nel mondo come i pizzoccheri e gli sciatt. La produzione di questo tipo di grano, infatti, richiede la presenza delle api, la cui azione impollinatrice è fondamentale per la fecondazione.

Nella provincia di Sondrio si contano più di 350 apicoltori e 6000 alveari, con una produzione media di miele che ammonta a circa 780 quintali all’anno. Le condizioni ambientali uniche della Valtellina, fondamentali anche per la produzione e la stagionatura dei salumi tipici, prima fra tutti la Bresaola della Valtellina IGP, favoriscono l’apicoltura: la ricchezza di specie botaniche conferiscono essenze preziose al miele, la natura incontaminata della valle e delle montagne offre alle api un contesto estremamente favorevole, la sapienza dei produttori tramandata di padre in figlio permette di individuare i luoghi e i momenti più adatti per gli alveari e l’estrazione del miele.

 

I Tipici di Valtellina: i gusti di miele

Fra i mieli di montagna prodotti in Valtellina troviamo il miele millefiori, che è tra i più conosciuti e diffusi ma anche tra i più completi vista la presenza di pollini che provengono da molteplici fioriture e che variano di zona in zona. Si tratta di un miele di elevata qualità, il cui sapore – proprio come accade per il vino – cambia di anno in anno a seconda della flora e del clima. Tra i mieli monofloreali spicca invece il miele di rododendro, dal tipico sapore non eccessivamente dolce e dalla delicatezza straordinaria: difficile da produrre a causa della fioritura che avviene in alta montagna, è considerato un miele per intenditori ed è ideale per accompagnare formaggi stagionati come per esempio il Bitto DOP tipico della provincia di Sondrio.

Il miele di castagno ha un colore scuro, un sapore deciso e un retrogusto leggermente amaro, che si abbina bene anch’esso ai formaggi ma che si sposa ottimamente anche con la ricotta, lo yogurt greco e gli alimenti della prima colazione. Infine il miele di tiglio: si tratta di un miele estivo per via del suo periodo di fioritura ed è perfetto per la dolcificazione di infusi, tè e tisane grazie a un aroma deciso, intenso e balsamico. È particolarmente indicato l’accostamento con la frutta.

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